Questo Otello è tutta un’altra storia

Quando Iago, esasperato dal disprezzo che suscita il suo ruolo, decide di dimostrare che non ci sarebbe capolavoro shakespeariano senza di lui e s’impegna a lasciare in pace Otello, gli altri personaggi si ritrovano in situazioni inusuali ai loro grandi caratteri tragici. Che sarà del Moro senza la gelosia a spingerlo attraverso il dramma? E di Desdemona, che si vede negata la sua commovente quanto memorabile uscita di scena?

SINOSSI

Secondo Iago “il Moro è d’animo franco e leale, ritiene onesto ogni uomo che anche solo appaia tale” (Otello I,iii) e tutti concordano sul fatto che l’alfiere conosce bene i suoi polli, quindi possiamo fidarci. Desdemona, facendo attenzione agli indizi, si rivela una giovane un po’ ribelle, ma caritatevole e determinata, che di certo diventerebbe una donna di grande fascino e personalità, se la sua maturazione non venisse interrotta così brutalmente. E’ una rivelazione che dà alla sua fine una sublimità ancor maggiore che se non fosse davvero solo l’allegoria della fedeltà coniugale muliebre.

Iago, il più cattivo di tutti i cattivi, fornisce così tanti moventi per il suo agire, da far dubitare che ce ne sia uno vero, portando a considerarlo niente altro che un sadico.
Ma se la mancanza di motivi validi nascondesse una missione educativa: rendere immortali e sublimi i personaggi di Otello e Desdemona facendogliene passare tante per riempire le platee di ogni tempo in tutto il mondo di pietà catartica? Difficile da credere, al punto che Iago, stanco del disprezzo generale, decide di dimostrare la nobiltà nascosta dietro il suo agire subdolo non facendo niente di quel che fa di solito, convinto che così la storia perderà ogni valore drammatico ed educativo.

Questa la premessa principale che, insieme all’ingenuità di Otello e alla volitività di Desdemona, dà inizio ad una storia parallela, ma intrecciata inestricabilmente all’originale, ricca di citazioni e fraintendimenti, strategie e contromosse estemporanee, ma soprattutto risate.

DI

Andrea Motta

REGIA

Ronzinante

CON

Antonio Takhim, Francesca Gariboldi, Matteo Apicella.

SCENOGRAFIA

Francesco de Anna, Andrea Cedraro

COSTUMI

Lidia Ghezzi